NOVITÀ NORMATIVE
PER GLI ENTI LOCALI INTRIGO DI REGOLE CONTABILI.
Mentre la legge di stabilità cambia le regole per il Patto di stabilità 2014, Comuni e Province incontrano una sorpresa nella «manovrina», quella approvata la scorsa settimana per riportare il deficit nella soglia «europea» del 2013: nel testo definitivo, pubblicato ieri in «Gazzetta Ufficiale», cambiano anche i parametri per rispettare il Patto nel 2013: alla spesa corrente 2007-2009, i Comuni con più di 5mila abitanti dovranno applicare un moltiplicatore del 15,61%; per i piccoli enti il moltiplicatore è 12,81% mentre le Province devono calcolare il 19,61 per cento. Morale della favola: tutti i bilanci, anche quelli già approvati, sono da rifare.
Il ritocco dei parametri 2013 serve a coinvolgere Comuni e Province nello sforzo collettivo per trovare gli 1,6 miliardi necessari a far quadrare i conti, e in pratica cancella gli sconti che le norme originarie assegnavano agli enti «virtuosi». Il nuovo ritocco, però, introduce parametri diversi anche da quelli previsti in origine per i Comuni «non virtuosi», con il risultato di obbligare tutti a riscrivere i bilanci.
Chiusa la complicata partita del 2013, sarà poi la volta di fare i conti con le regole 2014. Da quel punto di vista il punto fondamentale è rappresentato dal miliardo di esclusione dal Patto di stabilità che libera i pagamenti in conto capitale di Comuni e Province. Altri 500 milioni arrivano per contribuire al pagamento dei vecchi debiti di parte capitale, quelli maturati fino al 31 dicembre 2012 e in parte già "aiutati" dal decreto «sblocca-debiti» di aprile (Dl 35/2013) e dagli interventi successivi.
Per il resto, le regole di calcolo degli obiettivi di saldo rimangono invariate, anche se nella girandola delle percentuali i parametri faticano a trovare pace. La base di calcolo viene aggiornata, perché dall'anno prossimo occorrerà fare riferimento alla spesa corrente media del 2009-2011, e per questa ragione vengono rivisti i moltiplicatori. Per i Comuni considerati «non virtuosi», cioè l'ampia maggioranza (o tutti, come quest'anno), il parametro è del 15,06%, mentre per le Province sale al 20,25 per cento: per capirne gli effetti, ogni amministrazione dovrà calcolare com'è cambiata la spesa corrente nel 2009-2011 rispetto al vecchio triennio di riferimento. Dall'anno prossimo, infine, debutterà il Patto per le partecipate, che chiederà il pareggio di bilancio per le aziende, società e istituzioni controllate e titolari di affidamenti diretti per almeno l'80% del valore della produzione.
FONTE: IL SOLE 24 ORE